Sevilla mia, il regno di tapas e paella

Visitato: Ottobre 2025

Dopo diverso tempo sfrutto il regalo che i miei amici mi avevano fatto per il compleanno n 43.
Si tratta di un pranzo da Sevilla Mia, ristorantino spagnolo nella zona della movida fra via Savona e via Tortona, che è esattamente accanto al cinema Orfeo.
Al solito sono stato viziato da Chiara che mi porta a pochi metri dal locale e riesce a trovare parcheggio nonostante l’angolo stretto, il mercato di via Papiniano, lo shopping del sabato etc..Ma, come le ho confidato più volte, è decisamente una tassista mancata!
La strategia per il pasto prevede prima l’ordine delle paelle e poi, per ingannare l’attesa di una quarantina di minuti per cucinarle, l’assaggio di diverse tapas.
Mi sorprende subito la comanda perché viene fatta consultando il menù sul QR code e annotata dal cameriere su un tablet..In altre parole non c’è un menù cartaceo e si fa riferimento a quello in Pdf sul sito ( tra immagini e tutto l’incredibile cifra di 100 pagine!).
Tutta questa tecnologia è decisamente troppo per chi si aspetta almeno un menù classico e con un numero di portate giusto.
Comunque ordiniamo: quella con frittata e patate (delicata), la tapa con le alici ( non assaggiata perché troppo salata), l’assaggino con coda di toro ( un misto tra una polpetta e una crocchetta), quella con ceci e jamon ( bell’abbinamento), la tapa con il bacalao (paradisiaca), una tortilla con patate e cipolla ( non male), le patatas brava con salsa arioli (niente di che) e, infine, crocchette di jamon ( il solo sapore già conosciuto).
E’ poi il turno delle palle e ne ordiniamo 3 ( due di pesce e una vegetale).
Quella di mare è con cozze, gamberi, seppioline e gamberoni: si tratta di un piatto molto buono, caldo e con dei chicchi di riso più piccoli e caratteristici rispetto al riso basmati di una paella mangiata a luglio e realizzata dal solito Menescaldi.
Ovviamente assaggio anche la seconda ( fagioli, melanzane ,carciofo, taccole, e spezie aromatiche) che mi colpisce perché è di un colore diverso rispetto alla precedente.
La cena si conclude, ovviamente, con una crema catalana.
Questo è forse il piatto che mi soddisfa meno pereché, sebbene la crosticina caramellata ci sia, è tiepida invece di essere calda e, soprattutto, le dimensioni sono piuttosto piccole.
Interessante anche il churro con cioccolato, cioè dei biscotti lunghi e fritti la cui punta viene intinta in una crema di cioccolato.
Il servizio è gentile e ben fatto da un ragazzo che riesce a districarsi tra le ordinazioni di nove chiassose persone e accetta con molta disponibilità un cambio di paella due minuti dopo aver preso l’ordine.
Il locale si presenta con dei bei prosciutti appesi al muro proprio come in Spagna.
Per il resto non mi colpisce particolarmente in quanto arredato in modo strano e poco comodo visto che è su due piani.
Sulla dolorosa non so dire perché il pranzo mi è stato offerto.

Location: 6,5
Menù: 8,5
Servizio: 8
Conto: ?

Una replica a “Sevilla mia, il regno di tapas e paella”

  1. Avatar Chiara Tagliabue
    Chiara Tagliabue

    oh finalmente dei voti generosi.

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